L’intervento discute il volume a partire dall’originale prospettiva spaziale adottata, tesa a scomporre il Mediterraneo in geografie plurime e variabili. È in questo quadro che emergono significative connessioni trans-mediterranee tracciate, per un verso, dalla circolazione di persone all’origine di diaspore estremamente frammentate, in cui il respiro collettivo non offusca la singolarità di specifici percorsi di esuli e intellettuali; per un altro verso, dal movimento di idee politiche che tratteggia un liberalismo mediterraneo non in termini di pensiero derivato bensì come frutto di scambi e ibridazioni, generato in uno spazio policentrico.