Nella storia del turismo in Italia il divario tra Nord e Sud, ancora oggi evidente, è documentato ben prima dell’unificazione del Paese. Nel secondo dopoguerra, superata la fase della ricostruzione, tra il 1959 e il 1960, quando il turismo europeo chiede sempre più insistentemente spiagge e mare del Mediterraneo, si apre un dibattito sul valore del turismo in rapporto all’industria e all’agricoltura, e sulle potenzialità delle regioni meridionali. L’autrice analizza un Programma di valorizzazione turistica delle regioni Puglia e Basilicata del 1957 e lo confronta con un altro Piano, promosso dall’IMI nello stesso 1957 e chiamato "La parabola d’oro", che prevedeva una serie di investimenti per il turismo sulle coste del Tirreno. I due programmi non furono realizzati ma l’autrice ritiene che documentano che alcuni ambienti della pubblica amministrazione e del mondo economico si impegnarono con convinzione a sensibilizzare la politica a dare dignità e attenzione al fenomeno turistico.