Il lavoro esamina la questione relativa all'ammissibilità, nell'ambito del processo amministrativo, di un'azione atipica di mero accertamento. A tal fine, l'analisi muove da una ricostruzione della natura del processo amministrativo e, quindi, degli ostacoli processuali e dogmatici che hanno storicamente precluso la praticabilità dell'azione di accertamento.
Vengono, poi, esaminate le differenze intercorrenti tra le materie rientranti nella giurisdizione esclusiva del giudice ammnistrativo e quelle rientranti nella generale giurisdizione di legittimità nonché le novità introdotte dal D.Lgs. 104/2010 (c.p.a.) che, nella versione finale, non contiene più una disposizione dedicata all'azione di accertamento. La predetta ricostruzione costituisce l'occasione per una riflessione in merito alle principali pronunce del giudice amministrativo che si sono occupate, con posizioni non sempre coincidenti, della tematica, spesso adombrando percorsi teorici che, secondo chi scrive, dovrebbero considerarsi ormai definitivamente superati dall'entrata in vigore del c.p.a..
Infine, vengono esaminate alcune fattispecie nelle quali è emersa la necessità, per il giudice amministrativo, di adottare pronunce meramente dichiarative, tra le quali si ritiene rientri il filone giurisprudenziale che ammette la ed. 'modulazione' degli effetti della sentenza di annullamento. In ultima analisi, la questione relativa all'ammissibilità dell'azione di accertamento nell'ambito del giudizio di legittimità — spesso affrontata sulla base di avite impostazioni teoriche nazionali, che non tengono conto degli sviluppi a livello europeo — costituisce una tematica che sconta l'incertezza esistente in merito all'autentico oggetto del processo amministrativo.
The paper analyses whether an innominate declaratory action, instituted within an administrative trial, is admissible. The essay starts from a reconstruction of the administrative process nature and the procedural and dogmatic obstacles that,.historically, did not allow the use of a declaratory action. Moreover, the essay considers the differences between matters that fall within the exclusive jurisdiction of the administrative courts and those which fall within the ordinary administrative jurisdiction as well as the innovations introduced by the Legislative Decree no. 104/2010 (the administrative trial code) that, in its final version, does not regulate the declaratory action.
The paper goes through a critical analysis of the main administrative case law, in which the judges, often following different interpretations, addressed the issue. According to the Author, in most cases the positions taken by the judges should be considered outdated after the come into force of the administrative trial code.
Moreover, the paper examines some cases in which arises the necessity for the administrative judge to issue a declaratory judgement. According to the Author, those cases include the trend of the recent case law that allows the so called "modulation of the effects of a judicial annulment".
Finally, the paper examines the admissibility of a declaratory action in the administrative trial — often addressed on the basis of old national theories that do not take into account of the development of the European case law — which is an issue closely connected to the general uncertainty of the real object of the administrative trial.