I protagonisti del Congresso di Vienna non erano pacifisti, ma riuscirono a limitare il ricorso alla guerra. Essi non erano liberali, ma seppero essere realisti. Memori dell�esperienza rivoluzionaria e napoleonica posero il concetto di equilibrio al centro del nuovo ordine internazionale. Il presente saggio ripercorre e analizza i contributi emersi dal dibattito in occasione del bicentenario del Congresso di Vienna. La leggenda nera che stigmatizzava la Restaurazione come mero anacronismo è stata sostituita da un�interpretazione aperta del sistema post-napoleonico come "prosecuzione della rivoluzione con altri mezzi". Se la costruzione di un ordine internazionale moderno e l�emersione di una cultura europea basata su cooperazione e sicurezza appaiono come le maggiori conquiste del 1815, la limitazione delle riforme liberali, la demonizzazione del dissenso politico e il trasferimento delle tensioni dai centri di potere verso le "periferie" furono, invece, i principali effetti collaterali causati dal Congresso di Vienna.