Palermo, Italia
La varietá dei comportamenti che gli studi socio-criminologici individuano come peculiari dell'agire mafioso si riflette in maniera significativa sui modi di manife- stazione delle tipologie di reato tradizionalmente proprie della criminalitá organiz- zata di stampo mafioso, come le estorsioni. In questo ambito infatti, i contomi delle condotte di autori e vittime divengono talvolta tanto sfumati da complicame l'inquadramento entro le categorie del diritto penale. Il saggio, valorizzando gli esiti di una ricerca multidisciplinare sulle dinamiche del fenomeno estorsivo di matrice mafiosa nel meridione di Italia, intende per l'appunto individuare i punti di "contatto" e i punti di "frizione" tra discorso giuridico e discorso sociologico sulla posizione delle vittime dell'estorsione mafiosa. In particolare, a partire dalla figura del c.d. "imprenditore acquiescente", questo contributo: a) ricostruisce il tipo di interazione rinvenibile tra le condotte dei c.d. imprenditori "acquiescenti", da un lato, ed il "metodo" utilizzato dalla mafia nell'attuazione della pretesa estorsiva, dall'altro lato; b) verifica la possibílitá - ossia la "tenuta teórica", alla stregua dei "dogmi penalistici" - di attribuire una qualche rilevanza penale ai "motivi" che determinano le scelte di comportamento delle vittime (o presunte tali); e) analizza la prospettiva di valorizzare il ruolo che i suddetti motivi svolgono ai fini di una diversa qualificazione penalistica della condotta dell'estorto, che potrebbe cosi passare dall'essere considerato "soggetto passivo" del reato di estorsione al venire addirittura eventualmente sanzionato.
SOMMARIO: 1. Diritto penale e analisi social e: un dialogo travagliato, ma necessario. - 2. Una breve "íncursione" tra i risultati dell'analisi sociologica delle dinamiche estorsive. - 3.
L'imprenditore "acquiescente": un'autentíca vittima? - 4. 1 "motivi culturali" alla base della condotta dell'imprenditore estorto c.d. "acquiescente": gli indizi di una presunta libera di scelta. - 5. Una rilettura dei "motivi culturali" della condotta dell'imprenditore acquiescente alla luce dei caratteri distintivi dell"'estorsione di stampo mafioso". - 6.
Una possibile rivalutazione dei "motivi culturali" della vittima alla luce della "vittimo- dogmática". - 7. Prospettive « de iure condito » e « de iure condendo» per una riscoperta dei "motivi culturali" dell'imprenditore estorto c.d. "acquiescente".
The variety af behaviors that sociological studies identify as typieal af the mafia style has a remarkable impact on the types of crimes that typically characterize mafia-like organizations, such as extortion. Indeed, in this area the line separating the conducts of the perpetrators from the conducts of their victims sometimes is so blurred that it becomes difficult to provide a proper qualification within the traditional categories of criminal law. Building on the findings of a multidisci- plinary study on the crime of extortion perpetrated by Mafia-like organizations in the South of ltaly, this paper is aimed at exploring the similarities and the differences between a legal and a sociological approach to the position of the victims of extortion when the crime is committed in a mafia contexto More specifically, starting from the position of the so-called "acquiescent entrepreneur", this paper reconstructs the relationship between the so-called "acquiescent" con- ducts of entrepreneurs and the method used by mafia organizations in executing extortions; it then evaluates the possible criminalization of the "reasons" under- lying the behavior of the (alleged) victims; and finally, it explores the possibility to attribute, based on those motives, a different qualification to the victim's conduct so that he/she may even be possibly sanctioned instead of being considered as a mere "passive subject"