By introducing anti-terrorism law No. 43/2015, ltaly has fulfilled the international obligations arising from the UN Security Council Resolution No. 2178/2014. This reform significantly affects the existing anti-terrorism legislation by broadening the scope of punishable criminal offenses in general and penalizing also some merely preliminary acts. Extreme anticipation of criminal protection, unclear norms, disproportionate sanctions and significant coercive powers assigned to the executive branch are the key features of this reform: it almost seems as if the legislator wanted to adopt the cornerstones of the "criminal law of the enemy". In order for this legislation to be applied in a way that respects the human rights and complies with the ltalian Constitution as much as possible, the system needs to be revised, at least from a hermeneutical point of view.
Con il "pacchetto" antiterrorismo del 2015, il legislatore italiano ha dichiaratamente inteso attuare obblighi di diritto intemazionale derivanti dalla Risoluzione n. 217812014 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. La riforma incide significativamente sulle norme in materia di terrorismo mediante un generale processo di arretramento della soglia di rilevanza penale, rendendo punibili alcuni atti meramente preparatori. Esasperata anticipazione della tutela penale, norme non sufficientemente determinate, sanzioni sproporzionate ed importanti poteri coercitivi in capo all'esecutivo sono caratteristiche salienti del riformato sistema antiterrorismo: sembra quasi che il legislatore abbia agito con l'intento di conformarsi ai capisaldi del "diritto penale del nemico", Si rendono quindi necessari dei correttivi al sistema, quanto meno in chiave ermeneutica, al fine di attuare tale normativa nel modo più conforme possibile ai diritti umani ed alla nostra Costituzione.