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Padova, Italia
The Author deals with the traditional topic of Schuld als WilIensschuld and compares, in the form of Quaestio disputata, the arguments in favor of negligence as a "vice of the intellect", i.e. as a "vice of the will". In this perspective, the "regulatory dimension", despite its being a fundamental defense against outdated psychological theories, does not seem to fully capture the essence of negligence as it only expresses its ratio cognoscendi. The true ratio essendi of negligence turns out to be the "vice of the will": a breach of a supervision order and the subsequent event can only be attributed to the perpetrator to the extent that the unlawful fact is rooted in his intellectual-volitional dimension, i.e. when the person was indeed able to foresee and avoid the event as a result of his intellectual-volitional abilities.
L'A. affronta il tema tradizionale della Schuld als Willenssehuld, comparando, sotto forma di Quaestio disputata, gli argomenti a favore della colpa quale "vizio dell'intelletto", ovvero quale "vizio della volontà", In tale prospettiva, la "dimensione normativa", pur rappresentando l'imprescindibile argine avverso le antiche teorie psicologiche, non sembra cogliere pienamente l'essenza della colpa, ma esprime esclusivamente una ratio cognoscendi della medesima. La vera ratio essendi della colpa si dimostra essere il "vizio di volontà": in tanto la violazione cautelare e il susseguente evento possono essere imputa ti al soggetto agente, in quanto il fatto si radichi nella sua dimensione epistemico-volitiva, ossia in quanto il soggetto fosse in grado di prevedere ed evitare l'evento mediante il proprio patrimonio intellettivo-volitivo.
