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The new Statute enacted, on urgent proposal of the Government, contains various provisions about civil justice, some are useful, some are frivolous, some risk to be counterproductive. The impact on the code of civil procedure is modest, being likely referred to 2015 a larger one whose possible lines are discussed in this essay. Attention in more detail is here paid to these urgent modifications of the law, the more influential being that on the rate of interest to be paid from the debtor for the period in which every kind of judicial proceedings is pending, rate variable in dependance if financial conditions but always very high and rigid. The other main change refers to transparency about all assets of debtors, so to raise the expectations of real satisfaction and other devices useful to give to forced execution of condemnations more strength. The author discuss finally the kind of approach, not about rules any more but about organization, to be adopted considering that litigation rates are oromusing: less new actions, and more decisions delivered in a trend to be continued without continuous instability about the rules of the game.
La nuova legge n. 162 del 2014, di conversione del d.l. n. 132 del 2014, contiene varie previsioni relative alla giustizia civile, alcune utili, altre "a impatto zero", altre ancora che rischiano invece di revelarsi contro producenti. L'impatto sul codice di rito è modesto, e le maggiori modifiche sono (fortunatamente) per ora risparmiate ma con legislazione delegata, parrebbe, destinate ad essere adottate ed entrare in vigore nel 2015. Il contributo pone particolare attenzione alle urgenti modificazioni alla legge sostanziale, la più importante delle quali è relativa agli interessi maggiorati che la proposizione della domanda giudiziale (quella introduttiva, parrebbe, non solo del processo di cognizione, ma anche del processo esecutivo e di giudizi cautelari) è idonea a far decorrere a carico del debitore convenuto. Altre importanti modifiche attengono a strumenti tesi a garantire una maggiore trasparenza dell'assetto patrimoniale del debitore, al fine di tutelare maggiormente le aspettative di reale soddisfazione del creditore, e ad altri orientati a rafforzare la fruttuosità dell'esecuzione forzata. L'autore affronta infine il tema del metodo, che non dovrebbe indirizzarsi a spesso inutili e minute modifiche della disciplina positiva, ma guardare all'organizzazione nel suo complesso: meno domande e più decisioni in un trend che già si vede e deve essere costante, senza continue instabilità derivanti da incessanti modifiche alle regole del gioco.
