The Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) is generally considered as the independent administrative body with the competence to decide questions concerning the career of an "ordinary" judge (i.e. judges sitting in civil and criminal courts). Judicial review by Administrative Courts of CSM decisions is not a new issue, but it is still a relevant one. This essay, following a short review of this debate in its past, analyses the problem of judicial control over administrative descretion in general and with special reference to the appointment of "ordinary" judges as top managerial officers in the courts. In the second part, the essay deals with the oversight of the Corte Suprema di Cassazione related to the judgements of the Supreme Administrative Court; that is, the Council of State concerning judicial review of CSM decisions: in Italy, in fact, the Corte di Cassazione is allowed to verify whether Administrative Courts exceed the scope of their jurisdiction, which refers only to the legitimacy of administrative decisions with no regard to the merits.
Il tema della sindacabilità degli atti del Consiglio superiore della magistratura da parte del giudice amministrativo non è nuovo, ma resta attuale. Lo scritto, dopo una breve premessa ricognitiva degli orientamenti del passato, esamina in genere il tema dei poteri del giudice amministrativo in sede di giurisdizione di legittimità e di giudizio di ottemperanza, con particolare riguardo al problema del sindacato sulla discrezionalità. Le conclusioni sono poi calate nella tematica specifica del sindacato sugli atti del CSM inerenti al conferimento di incarichi direttivi. La seconda parte dello scritto riguarda il problema dell'eccesso di potere giurisdizionale del giudice amministrativo nel sindacato sugli atti del CSM. A tal fine, sono esaminati criticamente gli orientamenti più recenti della Corte di cassazione in sede di controllo sulla giurisdizione ex art. 111 della Costituzione.