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Il lavoro, riprendendo - in forma sintetica - ed aggiornando una precedente monografia dedicata al tema, e volto ad una verifica critica sulla pervasività, nella giurisprudenza teorica e in quella pratica, oltre che nelle politiche legislative orientate al contenimento dei "costi del processo", della formula "abuso del processo". In questo senso, esso non si limita ad esaminare profili più arati (ad es.: la tesi della meritevolezza della tutela; il rapporto fra regole processuali e principi e la progressiva obsolescenza delle prime rispetto alla ragionevole durata del processo; l'idea della giurisdizione come servizio pubblico/ricorsa scarsa, ma prova a spaziare in ambiti (solo apparentemente) non toccati dal tema. Si pensi, tanto per fare alcuni esempi, alle sentenze "gemelle" delle Sezioni unite nn. 26242 e 26243 del 2014 in tema di impugnative negoziali, oppure alla recente giurisprudenza amministrativa in tema di abuso di posizione dominante. Lo sforzo e quello di tentare di dare una lettura quanto più possibile sistematica ed unitaria rispetto a tali tendenze (che sistematiche e unitarie non sembrano, pur nella loro progressiva ed impetuosa espansione), adottando un approccio metodologico fondato sulla centralità del diritto fondamentale di azione e difesa (art. 24 Cost.), nonché della riserva di legge processuale (art. 111 Cost.) e della subordinazione del giudice alla legge (art. 101 Cost.).
