Tra gli strumenti di semplificazione amministrativa un ruolo di punta riveste la s.c.i.a. che, per una serie di fattori tra i quali l'instabilità del dato normativo e l'estrema varietà delle soluzioni giurisprudenziali, e tuttavia diventata l'emblema dell'incertezza e dell'inefficacia delle politiche riformatrici. Le tematiche relative alla tutela giurisdizionale rivestono tuttora un ruolo centrale e la scelta legislativa di ricondurre la tutela dei terzi al rimedio contro il silenzio inadempimento non ha eliminato tutti i dubbi circa l'effettivo oggetto del giudizio, specie con riguardo ai limiti temporali del potere inibitorio, né l'abitudine a porre al centro della scena il potere cd. di autotutela. Su quest'ultimo aspetto il legislatore è ritornato ancora per ben due volte nel corso degli ultimi mesi, ma senza eliminare i già eccessivi margini di incertezza anche nell'individuazione in concreto delle tutele esperibili. Le continue trasformazioni del modello tra diritto privato - matrice infine riconosciutagli, ma senza trame le conseguenze, specie in tema di tutela - e diritto amministrativo - matrice che si è andata a sovrapporre anche oltre misura alla natura negoziale dell'istituto, specie mediante l'espansione della giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo - hanno dato luogo ad un ibrido di difficile gestione. Nello scritto è specificamente analizzata, in termini critici, la perdurante tendenza a stravolgere i connotati di ogni istituto quando riferito alla d.i.a.-s.c.i.a.