Nonostante l’attenzione rivolta dalla letteratura professionale nazionale e internazionale al tema della misurazione e valutazione, manca tutt’oggi un quadro metodologico, normativo o standardizzato di riferimento per un’indagine indirizzata alla valutazione d’impatto di alcune particolari tipologie bibliotecarie. Nello specifico, si rileva una carenza di studi e materiale rispetto alle biblioteche speciali (di ricerca, storiche e di conservazione) per le quali si avverte la necessità di mettere in evidenza il valore strategico anche in un contesto informativo sempre più digitale come quello attuale, e in un periodo in cui la percezione del loro valore simbolico è tutt’altro che scontata.
Questa lacuna è determinata dall’evidente difficoltà a valutare non tanto i risultati diretti di un servizio bibliotecario, quanto piuttosto le ricadute e l’impatto culturale di raccolte spesso uniche e di servizi personalizzati. La sfida quindi è quella di proporre approcci, metodi o indicatori utili a comunicare e far emerge il ‘valore multidimensionale’ – in termini di risultati e benefici – delle biblioteche speciali e di tradizione: generazione di nuova conoscenza grazie all’uso di raccolte e servizi; aumento dei livelli di produttività dei ricercatori; outcome di qualità; reputazione, incremento del patrimonio e delle entrate finanziarie; collaborazioni e progetti con partner privati e istituzionali.