Questa nota critica mette in risalto alcune delle componenti più rilevanti del volume di Banti: la sua forte proposta interpretativa sulle persistenze morfologiche del discorso nazionale, dal Risorgimento al fascismo e l�approdo del suo percorso euristico, incentrato sul "canone risorgimentale", che aveva preso le mosse dalle ben note pagine de La nazione del Risorgimento. Mentre coglie nel contempo alcuni versanti meno convincenti nel contesto del suo raffinato e ampio lavoro di semantica storica: dalla tendenza ad astrarre la continuità linguistica dal substrato ideologico-politico alla propensione ad accentuare le linee di continuità nella rappresentazione simbolica della nazione, dalle vicende risorgimentali agli anni del regime. Infine sottolinea come l�insistita attenzione dell�autore ai modi e alle forme della comunicazione, documentati con un suggestivo ricorso alle fonti, in particolare letterarie, suggerisca rinnovate domande sulle dinamiche delle culture politiche che, nel lungo periodo, in quei linguaggi ebbero il loro tramite espressivo.