Lo studio trae spunto dalla rilettura dell'opera dedicata alla giustizia amministrativa da Pier Giorgio Ponticelli per proporre l'ipotesi che la storia, oltre che necessaria chiave di interpretazione dei modelli evolutivi di tale giustizia, rappresenti la matrice culturale identificativa della funzione svolta dal relativo giudice. Essa, oltre che un valore descrittivo, assumerebbe così prima di tutto un valore identitario, nella misura in cui appare capace di diluire il dato puramente normativo e fattuale che circoscrive le fattispecie controverse alimentando dall'interno un articolato meccanismo di conversione logico-deduttiva delle genetiche ambivalenze organizzative e funzionali in risorse decisorie. Tale ipotesi, verificata con riferimento ad alcuni aspetti tecnici e profili problematici del processo, quali i rapporti con i ricorsi amministrativi, la giurisdizione di merito, l'articolazione delle forme di tutela fino aquella risarcitoria, conduce infine a porre il problema di ripensare i rapporti tra amministrazione (e relativo procedimento) e processo, onde risolvere il groviglio istituzionale generatosi nel tempo per effetto dell'oltrepassamento della iurisdictio.