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Enrico follieri
L' A. parte dalla constatazione che il nostro sistema attribuisce la giurisdizione per le responsabilità pubbliche ai giudici civile, penale, amministrativo e contabile e rileva che la pluralità dei giudici va contemperata con il principio dell'unità della giurisdizione dal punto di vista oggettivo che impone, per il caso concreto, una soluzione che non tollera contraddittorieta tra giudicati e, quindi, esamina i rapporti tra i diversi processi.
I rapporti tra le giurisdizioni, ordinarie e speciali, sono improntati a riconoscere ad ogni giudice il potere di decidere la controversia a lui attribuita dalle regole sul riparto delle giurisdizioni e, all'interno di esse, della competenza, per cui ha il potere di affrontare ogni questione che si ponga come antecedente logico-giuridico, pur se non appartenente alla sua giurisdizione, potendo deciderla in via incidentale.
L'autonomia di ogni giudizio è stabilita non solo per contenere i tempi nel rispetto della "ragionevole durata" del processo prevista dall'art. 111 della Costituzione e dall'art. 6 della Convenzione sulla salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, ma anche per l'essenza stessa della giurisdizione che ogni giudice esercita nella sua pienezza e per intero, avendo il potere-dovere di conoscere tutti i profili di fatto e di diritto inerenti la concreta fattispecie che deve decidere.L'autonomia e la separatezza dei processi, però, non possono spingersi sino a creare contrasti di giudicati sui fatti accertati, per cui subiscono eccezioni con l'assegnazione della precedenza e preferenza assegnata dall'ordinamento ad una o altra giurisdizione nell'affrontare e decidere questioni che fanno stato ed hanno efficacia di giudicato (esterno) negli altri processi i quali vanno sospesi ovvero sono vincolati dalle sentenze intervenute. Quindi, un'autonomia temperata dalle eccezioni che stabiliscono la dipendenza eche consente di affermare che il nostro sistema processuale impronta il rapporto tra le giurisdizioni al principio di autonomia relativa
