Pavía, Italia
Starting from the political-criminal ideas expressed by Cesare Beccaria in "On Crimes and Punishments", this article attempts to give evidence, by quoting several passages, of Beccaria's constant advice to use criminal law as the extreme measure to ensure "the greatest happiness of the greatest number". Beccaria identifies the injury done to the society as the fundamental criterion that may justify the creation of a criminal rule. A dangerous conduct that may cause damage to others becomes the base of the jus puniendi. Thefore, criminal law must step out of fields that are not strictly relevant, such as morality and religion; it should not incriminate facts that are hard to prove, it should not be guided by false ideas of utility and, above all, criminal law must be led by the principie whereby "preventing is better than repressing. "
Del compiuto programma politico-criminale espresso da Cesare Beccaria nei "Dei delitti e delle pene" l'articolo cerca di fare emergere, citando diversi passi, la costante esortazione di Beccaria a un uso del diritto penale quale ultima ratio, al fine di assicurare "la massima felicità divisa per il maggior numero". Beccaria individua, quale criterio che può legittimare la creazione di una norma penale, la dannosità sociale del comportamento che assurge, così, a criterio fondante e delimitativo dello jus puniendi. Il diritto penale si deve dunque ritrarre da campi che non son o di sua stretta pertinenza quali la morale e la religione, non incriminare fatti di cui sia difficile fomite la prova, non lasciarsi guidare da false idee di utilità e, soprattutto, ispirarsi al principio che e meglio prevenire che reprimere.