Questo studio fa luce su alcuni snodi essenziali della storia redazionale dell�Almandal, un manuale di magia pseudosalomonica sull�invocazione di spiriti o angeli ampiamente circolato in Europa in due principali versioni a partire dal principio del duecento circa. L�articolo introduce una redazione del trattato ancora sconosciuta, contenuta nel codice Halle, ULB, 14 B 36, che rivela come la prima versione dell�Almandal, considerata la diretta traduzione di un Almandal arabo, è, più propriamente, l�esito della semplificazione di una precedente, complessa tradizione letteraria latina di cui quasi ogni traccia è andata perduta. Oltre a ciò, l�articolo fornisce una nuova datazione della seconda versione dell�Almandal e propone la tesi secondo cui tale versione, considerata una rielaborazione cristiana del trattato arabo, è più probabilmente la traduzione latina di una rielaborazione ebraica del testo arabo. La semplificazione e rielaborazione dei testi di magia dotta, studiata sull�esempio dell�Almandal, viene presentata come un tratto caratteristico del processo di cristianizzazione che contraddistingue la tradizione esoterica occidentale a partire dagli ultimi secoli del Medioevo.