Il saggio analizza le vicende di una controversia giurisdizionale svoltasi a Cagliari nella seconda metà del XV secolo, nella quale furono coinvolti vari ufficiali regi, esponenti di famiglie feudali isolane e magistrature cittadine. Lo svolgersi del conflitto rappresenta un interessante punto di osservazione per comprendere in concreto la complessità dei ruoli istituzionali che costituiscono il governo della Sardegna da parte dei sovrani aragonesi. Le magistrature urbane, in particolare, mostrano una spiccata capacità di attrarre intorno ai propri interessi fiscali e di affermazione simbolica alcuni esponenti della stessa struttura di governo regio, adoperando anche il ruolo cruciale della cultura giuridica. La vicenda è analizzata tramite il deposito documentario che si è conservato presso l'archivio cittadino, e in questo senso appare rilevante anche nel testimoniare l'investimento del mondo urbano sulla documentazione scritta come salvaguardia e memoria dei propri spazi di autonomia.