L'autrice, tramite la ricostruzione dei percorsi individuali di alcuni garibaldini veneti (specie nel periodo compreso tra il 1859 e il 1866), si propone di esaminare il complesso quadro motivazionale che sta alla base della scelta di indossare la camicia rossa. Nel seguire tali percorsi, l'esame di scritture autobiografiche quali diari, memorie e lettere consente di cogliere non solo esempi di forte interiorizzazione del discorso nazional-patriottico, ma anche casi in cui la scelta dell'impegno per la patria si collega al desiderio di fuggire dalla miseria, di migliorare le proprie condizioni di vita o di fare carriera militare; non mancano inoltre ragioni di carattere psicologicoesistenziale, come lo spirito d'avventura, l'incoscienza giovanile, l'irrequietezza, la noia, il facile entusiasmo etc., che si vanno ad affiancare ad altre più profonde, legate a particolari situazioni familiari e alla presenza o assenza della figura paterna. Seppur esaminate separatamente, l'autrice ha cercato di evidenziare lo stretto intreccio esistente tra queste diverse motivazioni, sottolineando la complessità dell'argomento e tenendo conto dei diversi orientamenti espressi a riguardo dalla storiografia risorgimentale