Firenze, Italia
L'utilizzo della nozione di Paese sicuro in funzione anti-immigrazione è all'origine delle tensioni sorte nella sua applicazione. Il contrasto tra la legislazione italiana e i criteri codificati nella direttiva 2013/32/UE dovrebbe essere superato attraverso gli ordinari strumenti a disposizione dei giudici, valorizzando la tutela immediata dei diritti delle persone attraverso la disapplicazione e la cooperazione con la Corte di giustizia, le cui sentenze hanno efficacia in tutto l'ordinamento giuridico dell'Unione.
The instrumental use of the notion of safe country to curb migration lies at the heart of the tensions surrounding its implementation. The inconsistency between Italian law and the standards set forth in Directive 2013/32/EU should be addressed through the standard legal mechanisms available to the judiciary, with a focus on ensuring the immediate protection of individual rights-particularly through the disapplication of the domestic rule and a close cooperation with the Court of Justice, whose rulings hold binding authority across the entire EU legal framework.