Giulia Mentasti
Collocando il tema in un più ampio fenomeno internazionale di esternalizzazione delle procedure di frontiera e del trattenimento amministrativo, il presente contributo analizza i profili critici della disciplina dei centri di detenzione per migranti in Albania, frutto del Protocollo italo-albanese del 2023. Dopo un esame del quadro normativo di riferimento, del funzionamento delle cd. procedure accelerate e del concetto di “paese sicuro”, il lavoro approfondisce le principali questioni sollevate dalla giurisprudenza — italiana ed europea — che nell'ultimo periodo sembrano aver messo in discussione il funzionamento stesso di tali centri. Nelle riflessioni conclusive, l'analisi si concentra sul futuro dell'esternalizzazione delle procedure di frontiera e del trattenimento, anche alla luce delle più recenti evoluzioni del diritto europeo in materia di immigrazione.
Within the broader international phenomenon of the externalization of border procedures and administrative detention, this contribution analyzes the critical aspects of the legal framework governing migrant detention centers in Albania, established under the 2023 Italy-Albania Protocol. Following an examination of the relevant regulatory framework, of the so-called fast procedures, and of the concept of “safe country,” the paper delves into the main issues raised by the Italian and European case-law precedents, which have recently questioned the very functioning of such centers. In the closing remarks, the analysis focuses on the future of the externalization of border procedures and detention, also in light of the latest developments in European immigration law.