Angela Della Bella
Starting from the consideration that the model proposed in the Italy-Albania Protocol is presumably bound to survive, no matter what decision the Court of Justice of the European Union will take on the issues relating to the identification of Safe Countries of origin, this contribution offers some reflections on the compliance of detention externalisation with constitutional and conventional principles. The Author also expresses the conviction that the issues relating to detention externalisation do not seem to lie outside the conceptual horizon of criminal law, both because they concern the execution of a measure which, despite its administrative nature, affects personal liberty, and because, in a not too distant future, externalisation might also extend to the execution of criminal detention.
Partendo dalla considerazione che il modello proposto nel Protocollo Italia-Albania è presumibilmente destinato a sopravvivere, qualunque sia la decisione che assumerà la Corte di giustizia dell'Unione europea sulle questioni relative all'individuazione dei Paesi di origine sicura, nel contributo si sviluppano alcune riflessioni circa la compatibilità dell'esternalizzazione del trattenimento con i principi costituzionali e convenzionali. Nel contributo si esprime inoltre la convinzione che le problematiche relative all'esternalizzazione della detenzione non sembrano collocarsi al di fuori dell'orizzonte concettuale del penalista, sia perché il tema riguarda l'esecuzione di una misura che, anche se di natura amministrativa, incide sulla libertà personale, sia perché in un futuro non troppo remoto l'esternalizzazione potrebbe estendersi anche all'esecuzione della detenzione penale.