Roberto Cornelli
The deterioration of actual public safety conditions, the dramatic increase in personal insecurities, and the proliferation of violence attributed to uncontrolled immigration are the axiomatic premises underpinning the perceived necessity and urgency of security policies, both at a local and at a national level. The security law package currently under debate is no exception: its justification is intrinsically linked to the belief that public safety has been significantly compromised and must therefore be urgently restored. Before engaging with the substantive content of the amendments introduced by Decree-Law No. 48 of 2025, it is worth it to critically examine its underlying political-criminal rationale: is it accurate to claim that Italian society is facing such a substantial rise in violence and insecurity that urgent, emergency measures are warranted? Furthermore, what are the broader implications of such security policies for democratic governance and the rule of law?
Il peggioramento delle condizioni di sicurezza reale, l'aumento vertiginoso dei vissuti d'insicurezza personale e il diffondersi di violenze causate da un'immigrazione fuori controllo costituiscono i presupposti assiomatici a partire dai quali qualsiasi politica in tema di sicurezza, tanto a livello locale quanto a livello nazionale, s'impone come necessaria e urgente. Il pacchetto sicurezza di cui si sta discutendo non fa eccezione: la sua necessità è strettamente legata alla convinzione che vi siano condizioni di sicurezza compromesse da ripristinare urgentemente. Prima ancora di valutare nel merito le modifiche apportate dal decreto-legge n. 48 del 2025 vale la pena discutere più a fondo del suo fondamento politico-criminale: è proprio vero che la società italiana sia più violenta e insicura, al punto da necessitare misure emergenziali? Quali sono le ricadute di queste politiche di sicurezza sicurezza sulla questione democratica?