Emilio Dolcini
Various forms of life imprisonment have existed for some time in the legal system — playing a significant role in the practice, — including life sentences without parole, albeit with a different application scope than in the past. That said, one wonders about the prospects for abolishing life imprisonment in the light of both the Italian Constitution and the ECHR. The history of perpetual punishment, with its problematic relationship with the death penalty, shows how the principle of humanity of punishment does not provide a sufficiently sound basis for the proposal to abolish life imprisonment. Conversely, as an expression of a fundamental eliminative logic, aimed at producing the civil death of the offender, life imprisonment, as the legacy of an Old Testament understanding of punishment, stands in radical contrast to the principle of rehabilitation of the convict. Hence the conclusion, supported by a host of yesterday's and today's masters of criminal sciences, that the abolition of life imprisonment is not a mere utopia: it is an objective that must be pursued and that can be achieved, albeit over a long period of time.
Da tempo esistono nell'ordinamento — e occupano uno spazio rilevante nella prassi — diverse forme di ergastolo, tra le quali permane anche l'ergastolo ostativo, sia pure con un diverso ambito applicativo rispetto al passato. Ciò premesso, ci si interroga sulle prospettive che si offrono per l'abolizione dell'ergastolo alla luce della Costituzione e della CEDU . La storia della pena perpetua, nei suoi problematici rapporti con la pena di morte, mostra come il principio di umanità della pena non offra una base sufficientemente solida per fondare la proposta di abolizione dell'ergastolo. Per contro, in quanto espressione di una logica di fondo eliminativa, tesa a produrre la morte civile del condannato, l'ergastolo, quale retaggio di una concezione vetero-testamentaria della pena, si pone in radicale contrasto con il principio della rieducazione del condannato. Di qui la conclusione, suffragata da una schiera di maestri delle scienze penalistiche, di ieri e di oggi, che l'abolizione dell'ergastolo non sia una mera utopia: è un obiettivo che deve essere perseguito e che, sia pure in tempi lunghi, potrà essere conseguito.