Il contributo esamina la complessa relazione tra le immunità dei Capi di Stato e di Governo degli Stati non parti dello Statuto di Roma e gli obblighi di cooperazione degli Stati parti con la Corte penale internazionale. Vengono criticamente esplorati i tre diversi approcci adottati dalla Corte penale internazionale per affrontare questa tensione: la tesi dell’inesistenza di una norma consuetudinaria che riconosca tali immunità ai Capi di Stato o di Governo in carica quando la giurisdizione è esercitata da un tribunale penale internazionale; quella che fa leva sugli effetti prodotti sugli obblighi di cooperazione degli Stati dalle risoluzioni del Consiglio di sicurezza nell’esercizio del potere di referral; e la più recente soluzione, incentrata sulla interpretazione letterale e sistematica delle disposizioni statutarie rilevanti. La contrapposizione tra la Corte penale internazionale e diversi Stati parti dello Statuto di Roma circa la ricostruzione del significato da attribuire alle disposizioni statutarie rilevanti impone una valutazione della prassi successiva degli stessi Stati. Tale prassi successiva dovrebbe essere analizzata e tenuta in adeguata considerazione dalla Corte, anche se non dovesse condurre a risultati utili per risolvere il problema.
This contribution examines the complex interplay between the immunity of sitting Heads of State of nonparty States to the Rome Statute and the obligations of States Parties to cooperate with the International Criminal Court. It explores three approaches adopted by the ICC to address this tension: reliance on customary international law, interpretation of the effects of Security Council resolutions under its referral power, and a systemic and textual interpretation of the relevant provisions of the Rome Statute. The opposition between the ICC and several States Parties regarding the interpretation of the Rome Statute prompts an assessment of the relevance of subsequent State practice in the interpretive process. While such practice should be considered by the Court, its inconsistency may limit its usefulness in resolving the issue.