Il saggio si dedica a sviscerare, sia dal punto di vista metodologico che contenutistico, i complessi rapporti tra economia e diritto del lavoro. Dopo aver delineato le direttrici essenziali del rapporto fra le due discipline, in termini di dialogo metodologico e di apertura cognitiva del giurista del lavoro nei confronti delle acquisizioni della scienza economica, così come delle altre scienze sociali, il saggio si confronta con le dominanti teorie economiche di impronta neoclassica, mettendo in risalto la tensione fondamentale esistente tra esse ed i modelli regolativi del diritto del lavoro, ma anche la crescente consapevolezza di quelle imperfezioni del mercato del lavoro che, a loro volta, riaprono spazi alla riflessione istituzionale. In seguito il saggio passa a confrontarsi, ed è un terreno non meno complesso, con l’economia istituzionalistica, concentrandosi in particolare sul pensiero di Coase e di Williamson e sulle problematiche implicazioni che se ne possono trarre per il diritto del lavoro. Il saggio si conclude con una riflessione finale che pur valorizzando le ulteriori giustificazioni che scaturiscono da alcuni filoni della recente ricerca economica, insiste nel rimarcare, su un piano generale, le ragioni autonome che fondano l’esistenza del diritto del lavoro