L’articolo propone una revisione delle politiche di welfare per adeguarle alle nuove esigenze del mercato del lavoro. Le proposte riguardano la razionalizzazione della previdenza pensionistica obbligatoria con la estensione del metodo contributivo, l’innalzamento dell’età pensionabile, e l’armonizzazione contributiva fra i vari tipi di lavoro, (alleggerendo i costi indiretti del lavoro). Queste proposte tendono alla istituzione di un livello previdenziale universalistico di base, eguale per tutti i cittadini e finanziata attraverso la fiscalità generale. Una seconda area di proposte riguarda la riforma degli ammortizzatori sociali (indennità di disoccupazione) e cassa integrazione che vengono estesi a tutti i lavoratori, compresi quelli atipici, ora esclusi, e a tutte le imprese; la introduzione di forme di integrazione al reddito per i soggetti occupati e inattivi, rapportati ai redditi da lavoro, e di un reddito minimo affidato alla gestione decentrata degli enti legali e legato a risorse in condizioni di fruibilità. Per tutte queste provvidenze è prevista una serie di misure di attivazione e inserimento al lavoro e, per alcune di queste, la possibilità di essere gestite in forma mista, privata e pubblica, o da enti bilaterali. Infine si discutono forme di sostegno e di assistenza finalizzate alla promozione di una vecchiaia attiva e a fronteggiare le situazioni di non autosufficienza