Quest’intervento tratta l’argomento della"vittima innocente" dei programmi di azioni positiva a favore delle donne. Quest’argomento, che nasce negli Stati Uniti sotto l’espressione "white innocent victim" nell’ambito dei sistemi di quota a favore degli afro-americani ed altre minoranze etniche, sostiene che la discriminazione alla rovescia è ingiusta, poiché anche se potesse mettere fine alla discriminazione razziale o di genere, discrimina a sua volta i membri dei gruppi che non traggono vantaggio dalle misure di azione positiva stesse. In particolare, questo scritto studia l’uso di quest’argomento nella giurisprudenza della Corte di giustizia di Lussemburgo e lo analizza in maniera critica, esaminando il suo impatto sulla concezione dell’uguaglianza tra donne e uomini nell’Unione Europea