Nello scritto si affronta la disciplina delle sanzioni nella riforma della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali (l. n. 146 del 1990, modificata dalla l. n. 83 del 2000), concentrando la riflessione sul profilo individuale e, per quanto necessario alla sua comprensione, su qualche aspetto collettivo-sindacale. Partendo dalla ricostruzione del dibattito, si analizzano i tratti salienti del potere sanzionatorio nei confronti dei lavoratori che scioperano contra legem (art. 4, c.1), evidenziando la stretta e peculiare correlazione di esso con l’interesse generale dei cittadini-utenti. Ciò implica una specialità di tale potere: che, per un verso, comporta un differente e più responsabile ruolo del datore di lavoro rispetto al tradizionale potere disciplinare; e, per un altro verso, pone in luce alcune incongruenze dell’impianto legislativo. In particolare, attraverso un’osservazione speculare al profilo collettivo, si rileva come tali incongruenze riguardino sia il piano procedurale dell’esercizio del potere, sia l’intima coerenza dell’intera disciplina. Prospettando soluzioni interpretative nuove, si tenta una sistemazione organica della normativa, all’interno della quale viene fortemente valorizzato il ruolo della Commissione di garanzia anche nell’irrogazione delle sanzioni individuali