Il presente studio esamina il compendio normativo, portato in dote dalla direttiva (UE) 2024/2831 (c.d. direttiva “piattaforme”), riguardante la corretta determinazione della situazione occupazionale dei lavoratori di piattaforma, a partire dal suo elemento cardine: la presunzione relativa di subordinazione. Questa viene comparata con gli omologhi congegni di agevolazione probatoria già sperimentati negli ordinamenti nazionali spagnolo, belga e portoghese. Vi fa seguito una ricognizione delle principali pronunce giurisprudenziali con le quali le Corti Supreme dei Paesi dell’Ue hanno proposto una rilettura in chiave “organizzativistica” della nozione di subordinazione, nonché un’analisi della parabola tratteggiata nel tempo dalle labour platforms, a mezzo di aggiustamenti opportunistici al proprio modello organizzativo, per eludere le acquisizioni della giurisprudenza. Infine, il saggio dedica alcune riflessioni al rapporto fra il meccanismo presuntivo e la disciplina nazionale delle collaborazioni etero-organizzate, nell’ottica di un suo possibile adattamento allo scopo in sede di recepimento della direttiva
This study examines the regulatory framework introduced by directive (EU) 2024/2831 (s.c. "platform" directive) about the determination of platform workers' correct employment. This is compared with similar mechanism facilitating the proof of employment already tested in the national legal systems of Spain, Belgium and Portugal. The study then examines the main judicial rulings in which the Supreme Courts of EU countries have offered an "organizational" reinterpretation of the concept of subordination. Additionally, it analyzes the trajectory of labour platforms over time, highlighting the opportunistic adjustments to their organizational models to evade judicial findings. Finally, the essay reflects on the relationship between the presumption of subordination and the Italian legal framework for hetero-organized work, with a view to its potential adaptation during the implementation of the directive